Il quattordicesimo incontro della catechesi unitalsi/adulti si è svolto presso la parrocchia SS.ma Annunziata con Francesca.
E’ stato ripreso il tema del viaggio, tema portato avanti sin dall’inizio di questi incontri: si è parlato di Maria che si mette in cammino verso Elisabetta, e poi del viaggio che Maria e Giuseppe intraprendono per il censimento, durante il quale nasce Gesù Salvatore, e del viaggio che ci ha portati ad ascoltare la Parola diGesù, fino alla sua morte e resurrezione. Sulla croce, dal costato di Gesù escono sangue e acqua, a significare che Lui ha donato proprio tutto se stesso ed è da quel sangue e da quell'acqua (simbolo della vita e del battesimo) che nascerà la Chiesa!
Gli apostoli, però, hanno paura e si nascondono nonostante abbiano visto il Cristo Risorto: restano ancora chiusi nel Cenacolo, anche dopo aver assistito all’ascensione di Gesù. Ciò che davvero li spingerà ad andare per il mondo e mettersi in viaggio per annunciare il vangelo, è la discesa della Spirito Santo, la Pentecoste (che avviene 50 giorni dopo la resurrezione)! Leggiamo il brano del vangelo dagli Atti degli Apostoli (Atti, Cap 1 e 2):
CAP 1 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti
il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».Quelli dunque
che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale
ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi
conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e
di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».Detto questo, mentre lo guardavano, fu
elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in
bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state
a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,
verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme
quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi:
vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi
nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui. In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi – e disse: «Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Giuda dunque comprò un campo con il prezzo del suo delitto e poi, precipitando, si squarciò e si sparsero tutte le
sue viscere. La cosa è divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e così
quel campo, nella loro lingua, è stato chiamato Akeldamà,
cioè “Campo del sangue”. Sta scritto infatti nel libro dei
Salmi:
La sua dimora diventi deserta e nessuno vi abiti, e il suo incarico lo prenda un
altro.
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi
pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in
questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli. CAP 2: Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte
impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno
di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei
osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e,
fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse
Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e
delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre
lingue delle grandi opere di Dio». Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l’un l’altro: «Che cosa significa
questo?». Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di vino
dolce». Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi
tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole.15Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del
mattino; 16accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele: Avverrà: negli ultimi
giorni – dice Dio – su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno
visioni e i vostri anziani faranno sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno. Farò prodigi lassù nel cielo
e segni quaggiù sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo. Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno
grande e glorioso. E avverrà: chiunque invocherà
il nome del Signore sarà salvato.
Uomini d’Israele,
ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene
–, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della
morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il
Signore innanzi a me;egli sta alla mia destra, perché io
non vacilli.
Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia
lingua, e anche la mia carne riposerà
nella speranza, perché tu non
abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la
corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide,
che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma
poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la
risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua
carne subì la corruzione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo
testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Davide infatti non
salì al cielo; tuttavia egli dice: Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. Sappia dunque con certezza tutta la casa
d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete
crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a
Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro
disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù
Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e
per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa
generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era
in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle
case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni
giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Gesù dona il suo Spiritoe agli apostoli, segno dell’Amore più grande,quella che nasce è necessariamente una Chiesa missionaria, una Chiesa in cammino perché l’insegnamento fondamentale che ci lascia Cristo è “Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15, 9-17).L'amore va annunciato! Gli apostoli ancora non avevano il coraggio di svelare la Parola salvatrice, nonostante Gesù avesse donato totalmente se stesso per loro e per tutti gli uomini: con la discesa dello Spirito Santo, finalmente gli apostoli e i discepoli non hanno più dubbi! Pietro abbandona ogni timore e con il cuore colmo dell’amore di Dio, rivela al popolo l’annuncio della salvezza e subito tremila persone si fanno battezzare!
Il Padre e il Figlio con il loro Amore Supremo irrompono con fragore sugli apostoli “come lingue di fuoco”, ancora una volta l’Amore divino va verso gli uomini e quando lo Spirito Santo elargisce i suoi doni, l’emozione diventa incontenibile!
La Chiesa è questo: andare verso l’altro bisognoso di aiuto, comprensione, sostegno, conforto ed è dare Speranza, non chiudere le porte a doppie mandate! Quando noi che formiamo la Chiesa, non siamo in grado di donarci all’altro, è semplicemente perché non riusciamo a farci raggiungere dallo Spirito Santo! Il Cristo è lo sposo della Chiesa (sua Sposa) e tra i sacramenti che più ci ricordano questo connubio, oltre l’Eucarestia, c’è il Matrimonio che è promessa di un Amore Eterno (non a caso il primo miracolo di Gesù avviene alle nozze di Cana) che e' tale perché rimanda alla promessa d’Amore di Dio a tutti i suoi figli!
Pietro per la prima volta è senza paura e annuncia con gioia e fede viva gli insegnamenti del Cristo! Noi facciamo come lui? Non sempre, noi (occidentali, europei specialmente) viviamo una fede “comoda” (quella della messa domenicale magari alla quale partecipiamo forse più per dovere che per altro) anche perché non sappiamo cosa significhi rinunciare a tutto (origini, famiglia, amici, casa, lavoro, comodità, sicurezza) unicamente per difenderla! Ci sono nel mondo migliaia di martiri cristiani che vengono perseguitati, rifugiati e costretti a pene supreme esclusivamente per salvare ciò in cui credono sopra ogni cosa, senza minacce o sofferenze che tengano: Gesù Cristo nato morto e risorto per tutti noi! Noi siamo in grado di sacrificarci così per il Signore? Per chi amiamo, per i nostri cari è probabile he lo faremmo, ma siamo invece pronti a rinnegare Dio, all’occorrenza! E questa sarebbe Fede? Fare scelte forti che ci rendano degni cristiani, se affermiamo di esserlo, sta anche a noi: donarsi è necessario! Dobbiamo evangelizzare e non convertire per forza: la scelta sta a chi ci ascolta, ma noi abbiamo il dovere di testimoniare con opere e parole, e avvicinarsi a chi è fermo, senza superarlo ne costringerlo con la forza a ripartire, ma standogli vicino semplicemente e facendogli capire, che se vuole tornare a camminare sulla strada dell’amore, il Signore è lì con Lui e noi siamo li a sostenerlo! Può essere non ce la faremo o sbaglieremo, ma l’impegno messo nel donarsi non sarà comunque stato vano!
Riscopriamo la Misericordia semplicemente come l'Amore di Dio che dona Gioia!